Disegni di Alfredo Vismara pubblicati in parte in J. Bautista Aguado, Luigi Guanella prete samaritano, Editrice Nuove Frontiere, Roma 2000

la vita di don luigi guanella

Luigi Guanella nasce il 19 dicembre 1842 a Fraciscio, una frazione di Campodolcino, tra i monti della Valle Spluga, da Lorenzo e Maria Bianchi, nono di tredici figli. Bambino, allegro e vivace, giocando con la sorella Caterina, impastava terra e acqua dicendo: «Quando saremo grandi faremo così la minestra ai poveri». Nella primavera del 1852, nel giorno della sua prima comunione, sull’altura di Gualdera, il piccolo Luigi ha quasi una predizione della sua missione: in un momento di solitudine, egli ricorda «nel suo cuore si svolgeva un passaggio di soave dolcezza, quasi di paradiso, che lo persuadeva a forti propositi di bene». A dodici anni si reca a Como a studiare per diventare sacerdote, dapprima presso i Padri Somaschi del Collegio Gallio, poi nei Seminari Diocesani. Dopo la sua ordinazione, avvenuta il 26 maggio 1866, comincia la sua attività pastorale prima a Prosto, poi a Savogno impegnandosi senza sosta per alleviare le sofferenze materiali e spirituali dei più poveri e abbandonati. Nel 1875 si reca a Torino presso don Bosco, il quale lo accoglie con grande stima e considerazione, sognando di averlo con sé nei Salesiani. Ma la sua strada è un’altra: richiamato dal Vescovo, nel 1878 torna in Diocesi per obbedienza, ma anche per cercare di realizzare per la sua gente quello che da anni portava nel cuore.

Dopo il deludente tentativo di aprire una scuola per ragazzi poveri a Traona, naufragato per l’opposizione del Prefetto di Sondrio, e dopo una breve parentesi a Gravedona, nell’agosto 1881 viene inviato per qualche mese nella solitudine di Olmo, un isolato paesino sulle montagne della Val Chiavenna «perché non potesse esercitare pericolose influenze», come sosteneva l’autorità civile. Il suo carattere deciso, il suo non volere scendere a compromessi, la sua sollecitudine a proteggere il “popolo cristiano” dalla mentalità liberale dominante (erano gli anni seguenti alla breccia di Porta Pia) lo avevano reso inviso al potere civile e anche scomodo a quello religioso. Ma è proprio nell’ “esilio” di Olmo che don Guanella fa esperienza di un Dio che è padre amorevole. Nel novembre dello stesso anno viene designato amministratore parrocchiale di Pianello del Lario, sul lago di Como, dove ben presto assume la direzione di un piccolo ospizio di orfanelle e anziane gestito da alcune religiose del paese, tra cui le due sorelle Marcellina (futura co-fondatrice delle sue suore) e Chiara Bosatta (proclamata Beata da Giovanni Paolo II nel 1991). Questo piccolo ospizio nella frazione di Camlago diventerà l’embrione della prima Opera Guanelliana. Scocca finalmente per lui «l’ora della misericordia»: da Pianello del Lario, infatti, con la sua benedizione, nel 1886 parte una barchetta con due suore, un gruppetto di bambine e poche suppellettili alla volta di Como. Qui, nell’allora via Santa Croce, alla periferia della città (l’attuale Via Tommaso Grossi), apre la “Casa Divina Provvidenza”, dove accoglie orfani, ragazzi poveri, anziani, infermi, ciechi, sordomuti, “buoni figli” – come egli chiamava affettuosamente i disabili mentali. La piccola istituzione, nonostante gli inizi veramente difficili, in breve tempo cresce e si consolida, diventando un punto di riferimento per la città e il territorio. Dopo pochi anni, nel gennaio 1897, nella frazione di Lora, sotto una monumentale magnolia, don Guanella firma il contratto di acquisto per 45 mila lire di una antica filanda chiamata “La Binda”, dove trasferirà il reparto femminile, dedicandolo a Santa Maria della Provvidenza.

Dal capoluogo lariano la sua instancabile fede lo porta dovunque c’è da soccorrere il bisogno: costruisce asili, scuole, ricoveri per anziani e minorati, colonie agricole (prima tra tutte quella di Nuova Olonio), offre la sua disponibilità per i terremotati dell’Abruzzo nel 1915. Coniuga il suo impegno nel campo sociale con una vasta attività educativa e culturale, mantenendo una fitta rete di relazioni con eminenti personalità del tempo.

Con un’energia ed un entusiasmo contagioso, raduna attorno a sé un gruppo di suore, le Figlie di Santa Maria della Provvidenza, di sacerdoti, i Servi della Carità, e di laici, chiamandoli a condividere il suo instancabile slancio caritativo in molte parti d’Italia, in Svizzera e anche in America settentrionale.

Fondamento della sua missione di sacerdote e fondatore è stata la consapevolezza che Dio, padre amorevole, provvede sempre ai suoi figli, non lasciandoli mai soli. Pertanto è necessario impegnarsi per «mostrare con il fatto al mondo che Dio è colui che provvede con sollecita cura di padre ai figli suoi», portando ai più poveri «Pane e Signore» e lavorando per la promozione integrale della persona.

Don Guanella muore a Como il 24 ottobre 1915, a 73 anni; dopo poco meno di cinquant’anni, il 25 ottobre 1964, Paolo VI lo proclama Beato. Il 23 ottobre 2011 è canonizzato da Benedetto XVI. Le sue spoglie riposano nel Santuario del Sacro Cuore a Como, da lui fondato.

Per il suo zelo e l’amore verso i malati don Luigi Guanella nel 2005 è stato dichiarato compatrono dell’U.N.I.T.A.L.S.I. insieme a San Pio X.

Oggi, a quasi cento anni dalla morte, la sua famiglia continua a diffondere il suo messaggio in 23 nazioni sparse in tutto il mondo.

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